Montagna Magica

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Matteo “Berna” Bernasconi, classe 1982, Ragno di Lecco dal 2003, guida alpina dal 2011 è morto ieri 12 Maggio 2020, travolto da una valanga nel Canale della Malgina in Valtellina.

Matteo Bernasconi (nato a Lecco nel 1982 , Ragno di Lecco nel 2003, Guida alpina dal 2011)
– 2006 nuova cascata di ghiaccio sulla parete SE del Baratro in Val di Mello con Giovanni Ongaro
– 2006 con Hervé Barmasse, Lorenzo Lanfranchi e Giovanni Ongaro ha aperto una nuova via sull’allora inviolata parete nord del San Lorenzo (Patagonia)
– 2008 con Fabio Salini compie la prima ripetizione italiana – e settima assoluta – della leggendaria via dei Ragni sul Cerro Torre (Patagonia)
– tra il 2010 e il 2013 tre tentativi di salire l’ultima grande parete ancora inviolata nel massiccio del Cerro Torre, ovvero la Ovest della Torre Egger, risolta infine dai compagni Matteo della Bordella e Luca Schiera nel marzo 2013 pochi giorni dopo il rientro in Italia di Bernasconi per impegni lavorativi.
– 2017 in Patagonia con Matteo Della Bordella e David Bacci apre una nuova via sulla parete est del Cerro Murallon
– 2020 (febbraio) in Patagonia con Matteo Della Bordella e Matteo Pasquetto ha aperto Il dado è tratto sulla nord dell’Aguja Standhardt, poco prima di ripetere la Via del 40esimo dei Ragni di Lecco sulla parete nord dell’Aguja Poincenot.

Ho già avuto modo di accennare alla parte più buia della mia passione nel raccontare Storie di Montagna, il confronto con la morte di donne, uomini, amiche, amici, famigliari ; la scarsa attitudine di confrontarsi col mistero della scomparsa fisica, l’ineluttabilità degli eventi che in montagna travolgono anche i più prudenti.

Non si è mai preparati quando muore un giovane padre, una figura così amata come quella di Berna : con i suoi riccioli, il suo sorriso e la sua simpatia travolgente, la sua disponibilità umile e professionale di alpinista e guida alpina.

Stamattina, mentre sorseggiavo il caffè, ho visto un post muto sulla bacheca di Riky Felderer, c’era una foto del Berna . Un pugno nello stomaco.

Nel 2013 ho cominciato a scrivere grazie a una serie di messaggi scambiati con Matteo Bernasconi, che l’anno prima aveva sfiorato la clamorosa impresa sulla Parete Ovest della Torre Egger assieme a Matteo Della Bordella, quando i due rimasero appesi alla vita “With a Little Help from…a friend” dopo una caduta, appesi entrambi a un friend dello 0.3mm .

Matteo Bernasconi e Matteo Della Bordella (arch Ragni Lecco)

Così è cominciata la mia personale vicenda di modesto scrittore e cronista di cose di montagna : per la simpatia travolgente, per la professionalità, la passione che Matteo Bernasconi mi trasmise immediatamente – e lo stesso vale per l’attuale Presidente dei Ragni di Lecco, il suo grande amico Matteo Della Bordella.

Il fatto che anche il suo soprannome sia anche un po’ il mio, “Berna”, sembra buffo e sciocco, contava qualcosa di speciale per me. Non lo scrivo per retorica, lo penso davvero: senza di te, probabilmente, non avrei trovato il coraggio di scrivere ad alpinisti famosi, esperti, per cominciare il mio cammino in questa passione per persone straordinarie, capaci di imprese straordinarie, come te. GRAZIE BERNA.

  Tentativo sulla Siula Grande, Matteo Bernasconi (arch Ragni Lecco)

Matteo, sei andato avanti troppo presto.

Un immenso abbraccio alla tua piccola, alla tua compagna, ai Ragni di Lecco e a tutti gli amici.

 

 

 

 

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Matteo “Berna” Bernasconi, born in 1982, Ragno di Lecco since 2003, mountain guide since 2011, died yesterday 12 May 2020, swept away by an avalanche in the Malgina Colouir in Valtellina.

Matteo Bernasconi (born in Lecco in 1982, Ragno di Lecco in 2003, mountain guide since 2011)
– 2006 new icefall route on the SE face of the Baratro in Val di Mello with Giovanni Ongaro
– 2006 with Hervé Barmasse, Lorenzo Lanfranchi and Giovanni Ongaro he opened a new route on the then untouched north face of San Lorenzo (Patagonia)
– 2008 with Fabio Salini completes the first Italian – and seventh overall – repeat of the legendary via dei Ragni on Cerro Torre (Patagonia)
– between 2010 and 2013 three attempts to climb the last great wall still untouched in the Cerro Torre massif, or the West of the Torre Egger, finally resolved by comrades Matteo della Bordella and Luca Schiera in March 2013 a few days after returning to Italy by Bernasconi for work commitments.
– 2017 in Patagonia with Matteo Della Bordella and David Bacci opens a new route on the east face of Cerro Murallon
– 2020 (February) in Patagonia with Matteo Della Bordella and Matteo Pasquetto he opened The die is taken on the north of the Aguja Standhardt, just before repeating the Via del 40esimo dei Ragni di Lecco on the north face of the Aguja Poincenot.

I have already had occasion to mention the darkest part of my passion in telling Mountain Stories, the confrontation with the death of women, men, friends, friends, family; the poor attitude to confront the mystery of physical disappearance, the inevitability of events that overwhelm even the most prudent in the mountains.

You never get ready when a young father dies, such a beloved figure as that of Bern: with his curls, his smile and his overwhelming sympathy, his humble and professional availability as a mountaineer and mountain guide.

While sipping coffee this morning, I saw a silent post on Riky Felderer’s bulletin board, there was a picture of “Berna” (his nickname). A punch in the stomach.

In 2013 I started writing thanks to a series of messages exchanged with Matteo Bernasconi, who the year before had touched the sensational feat on the West Wall of the Egger Tower together with Matteo Della Bordella, when the two remained hung to life “With a Little Help from … a friend “after a fall, both hanging from a 0.3mm friend.

Matteo Bernasconi e Matteo Della Bordella (arch Ragni Lecco)

This is how my personal story as a modest writer and reporter of mountain things began: for the overwhelming sympathy, for the professionalism, the passion that Matteo Bernasconi immediately transmitted to me – and the same goes for the current President of the Spiders of Lecco, the his great friend Matteo Della Bordella.

The fact that his nickname is like mine, “Berna”, seems funny and silly,but  it was something special to me. I don’t write this for rhetoric : without you, Berna, I probably would not have found the courage to write to famous, expert mountaineers to begin my journey in this passion for extraordinary people, capable of extraordinary feats on peaks, like you.

THANKS BERNA. 

  Tentativo sulla Siula Grande, Matteo Bernasconi (arch Ragni Lecco)

Matteo, you went on too early.

A huge hug to your little daughter, to your girlfriend, to the Spiders of Lecco and to all your friends.

 

 

 

 

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